21.12.06

Ci vediamo martedì 2 gennaio!

Anche il blog va in vacanza...vi lascio la domanda sul regolamento qui sotto, così potrete allenarvi anche durante le vacanze.
Auguri a tutti per un felice anno e per uno stupendo anno 2007, pieno di soddisfazioni ed ovviamente....di esordi!!!




Partecipa al Sondaggio!









Un calciatore di riserva entra nel terreno di giuoco e posizionandosi all’interno della propria area di rigore sulla linea di porta tra i pali ferma con la mano il pallone che sicuramente entrerebbe in rete. Quali decisioni assumerà l’arbitro?
Risultati





12.12.06

Soluzione quiz #10

Giustamente come la maggioranza di voi ha votato (il 73%), non è necessaria alcuna azione. Il pallone resta in gioco se rimbalza dall'arbitro sul terreno di gioco.

6.12.06

Calendario

Aggiornato il calendario degli appuntamenti sezionali.

5.12.06

Fantacalcio2

La lega a cui dovete affiliarvi è Lega Sezione Sgv
Quando vi registrate, mandatemi un email, così posso darvi la pwd.

Fantacalcio

Ci appoggiamo al fantacalcio di kataweb, intanto vi lascio il link, maggiori dettagli verranno messi nei prossimi giorni. INTANTO REGISTRATEVI e ricordate che l'asta avverrà alle 00 di mercoledì 13 Dicembre. Quindi per maggiore chiarezza fate l'asta entro la serata di martedì 12.
La lega a cui dovete aderire sarà una lega privata, anch'essa va la comunicherò prossimamente.
Ciao



P.s. Il regolamento sembra più difficile di quello che è, se avete dei problemi contattatemi alla mia email sezionale. Non ve la lascio qui per problemi di spam, tanto sapete il meccanismo.
Si possono registrare anche persone che non me l'hanno comunicato in precedenza, più siamo meglio è.

3.12.06

L'angolo del regolamento #10




Partecipa al Sondaggio!









Nell'effettuazione di un calcio di rinvio il pallone tocca l'abitro all'interno dell'area di rigore e continua la sua corsa entrando in gioco. Quale deve essere la decisione dell'arbitro?
Risultati





23.11.06

Un arbitro un po' strano...

Ecco a voi la soluzione, non difficile.....

L’arbitro interrompe il gioco ed espelle per condotta violenta il calciatore che ha lanciato l’oggetto. Il gioco è ripreso con un calcio di punizione diretto a favore della squadra avversaria da dove è stata commessa l’infrazione, vale a dire dove si trovava il calciatore che è stato colpito o stava per essere colpito.

11.11.06

L'angolo del regolamento #9




Quale decisione dovrà assumere l'arbitro?









Mentre il pallone è in gioco, un calciatore che si trova all'interno della propria area di rigore lancia un oggetto all'indirizzo di un avversario che si trova all'esterno di detta area.
Risultati





10.11.06

Fantacalcio

Da un'idea trasmessami dai colleghi fiorentini, che ne dite di indire un torneo di fantacalcio, tutto gestito online, tranquillamente gestibile da casa....DITE QUI LA VOSTRA....e che importa se il campionato è già iniziato!!

7.11.06

Soluzione quiz #8

Ovviamente la soluzione a questo quiz è molo facile, la rete sarà accordata, il calciatore colpevole ammonito e l'abitro lo inviterà ad uscire.
Se avveniva l'incontrario, ovvero la squadra che ha segnato ha in campo dodici giocatori, se l'arbitro se ne accorge prima della ripresa del gioco la rete non sarà accordata e il gioco ripreso con un calcio di punizione indiretto a favore della squadra avversaria dall'area di porta. Il dodicesimo ammonito e fatto uscire.

1.11.06

L'angolo del regolamento #8




Partecipa al Sondaggio!









Una squadra che gioca contro una squadra con dodici giocatori segna una rete e l'arbitro se ne accorge prima della ripresa del gioco. Quale deve essere la decisione dell'arbitro?
Risultati





31.10.06

SGValdarno-Piombino

Le pagelle della gara

Soluzione quiz #7

Vi riporto le parole testuali del Regolamento 2006/2007 REG.12 - pag.124, quesito n.39

Assegnerà un calcio di punizione indiretto nel punto in cui il portiere ha preso (toccato) il pallone con le mani, senza assumere alcun provvedimento disciplinare



Non esiste più, come era nel regolamento precedente l'ammonizione per il portiere.

24.10.06

L'angolo del regolamento #7




Quale decisione assumerà l'arbitro?









UN CALCIATORE PASSA VOLONTARIAMENTE
CON I PIEDI IL PALLONE AL PROPRIO
PORTIERE CHE SE NE AVVEDE IN RITARDO
E, PER EVITARE CHE UN AVVERSARIO
SE NE IMPOSSESSI CON LA EVIDENTE OPPORTUNITÀ
DI SEGNARE UNA RETE, LO DEVIA
IN ANGOLO O LO BLOCCA CON LE MANI.
Risultati





Soluzione quiz #6

La sostituzione di un giocatore, durante i tiri di rigore, viene effettuata soltanto nel caso in cui il portiere venga a essere impossibilitato a continuare il gioco. Ovviamente la squadra deve aver a disposizione almeno un cambio per attuare la sostituzione del portiere. Quindi la soluzione è quella indicata da 8 di voi, la quale recita:
Sì, purché non siano già state effettuate tutte le sostituzioni consentite.

Correre d'inverno



A cura del Prof. Mario TestiTesto del Prof. Fulvio Massini
Docente di Atletica leggera presso l'ISEF di Firenze, Tecnico Nazionale Specialista di mezzofondo FIDAL

Corsa d'invernoLa corsa è uno sport che può essere praticato anche in condizioni climatiche difficili o estreme. Si corre nel deserto con temperature elevate, si corre fra i ghiacci del polo nord o del polo sud. Questo è uno dei motivi che rendono la corsa uno sport affascinate ed attraente.
Di seguito saranno dati alcuni consigli su come allenarsi o gareggiare quando fa freddo. Indicheremo alcuni semplici accorgimenti da osservare quando il freddo è davvero "pungente", ricavate da alcune esperienze dirette condotte in condizioni estreme come la maratona a tappe corsa alle isole Svalbard.
Iniziamo con l'analizzare le risposte fisiologiche dell'organismo al freddo, trascurando, per il momento, l'attività fisica specifica.

Osservazioni di fisiologia

Il primo fenomeno che avviene è, senza dubbio, la vasocostrizione periferica. La bassa temperatura esterna fa arrivare meno sangue verso la superficie cutanea per trattenerlo all'interno dell'organismo. Sia ha poi una produzione di catecolamine surrenaliche circolanti e, di conseguenza, un aumento dell'attività metabolica dei muscoli scheletrici.
Possono essere avvertiti i brividi: contrazioni muscolari sincrone ed involontarie, che hanno lo scopo di aumentare il calore corporeo.
In un ambiente freddo, inoltre, può comparire il fenomeno della "pelle d'oca" o "orripilazione" che consiste nell'erezione della cute e dei peli, per limitare la superficie di scambio calorico tra corpo ed esterno.
Quando si corre in condizioni di freddo anche non estremo, talvolta, si ha l'impressione che "i polmoni si congelino".
I fisiologi Fox , Bowers e Boss riportano studi di Moritz e Weiser, che dimostrano come il pericolo di congelamento dei polmoni sia in pratica impossibile. L'aria viene infatti "condizionata" durante il suo tragitto verso i polmoni, nelle vie aeree superiori. L'aria fredda che entra nell'organismo attraverso la respirazione, è riscaldata fino a raggiungere valori solo del 2-3% inferiori rispetto a alla temperatura corporea . Tale riscaldamento avviene appena l'aria inspirata ha raggiunto la profondità di 9 cm dentro la cavità nasale, non solo, ma l'aria riceve dalle vie respiratorie anche vapore acqueo. Quando si espira, parte del calore e dell'umidità è rilasciata alla mucosa che ricopre le vie respiratorie. Questo è il motivo per cui durante allenamenti o gare prolungate eseguite in ambiente freddo si può andare incontro ad irritazione della gola.

L'esperienza

Prima di partire per le isole Svalbard cercammo di prepararci a prevenire questa problematica che era stata avvertita un po' da tutti in fase di preparazione alla gara, anche perché la guida locale ci aveva messo in guardia sul problema. Concordammo nel correre con la mascherina, in genere usata dagli sciatori in caso di forte vento, davanti alla bocca. Una volta giunti a destinazione, ed eseguito il primo allenamento, ci accorgemmo dell'inutilità di tal espediente perché recava non poco fastidio sia in fase di inspirazione e di espirazione . Verificammo anche, a conferma di quanto dimostrato dagli studi sopra citati, che l'impatto con l'aria fredda era fastidioso all'inizio, ma diventava sopportabilissimo dopo pochi minuti. Decidemmo di lasciare la mascherina in hotel e di respirare, durante i primi minuti, semplicemente tenendo davanti alla bocca il collo della giacca della tuta.
Dopo alcuni minuti di corsa, non era necessario più nessun accorgimento "strano" per respirare. Altro particolare sul quale vale la pena di soffermarsi è quello relativo alla perdita di calore dalla testa. Frouse e Burton hanno dimostrato che in stato di riposo, dalla testa può essere perso il 38% del calore. Leggermente differenti i dati ricavati da Nunneley che definisce nel 30% la perdita di calore da parte della testa in condizioni di riposo e nel 19% durante l'attività fisica. Ciò significa, in pratica, che rappresentando la testa il 7% della superficie del corpo è preferibile tenerla ben coperta. I corridori, sicuramente hanno avuto modo di capire quanto sia fastidioso correre in presenza di vento forte . Se il vento spira a favore, la sensazione può essere anche piacevole, ma se è contrario e fa freddo, allora l'azione di corsa diventa molto faticosa e fastidiosa. A questo riguardo sono interessanti gli studi effettuati da Tim Noakes, riportati nel suo libro, che dimostrano l'effetto della velocità del vento sull'effettiva temperatura dell'aria.

E' giunto ora il momento di affrontare l'argomento sul piano pratico e dare dei consigli in modo che si possa sapere come allenarsi in condizioni di freddo. Vediamo innanzitutto chi tollera meglio il freddo.
Un leggero strato di grasso sottocutaneo consente di sopportare meglio le basse temperature. I corridori in genere tendono, giustamente, ad essere più magri possibile.
Chi vorrà partecipare ad una gara sul ghiaccio sarà bene che si presenti in leggerissimo soprappeso.
Troppo grasso creerebbe altri problemi, in relazione alla corsa, un piccolissimo strato di grasso proteggerà gli organi interni. Le donne, dicono gli scienziati, tollerano il freddo esattamente come gli uomini, quindi il freddo non costituisce, per loro, una controindicazione a correre.

L'età

Con il passare degli anni la tolleranza al freddo diminuisce, quindi meglio tenere presente questo non trascurabile particolare.

L'attività fisica.

Costill ed altri autori affermano che non esiste nessuna ricerca che dimostri adattamenti alla corsa al freddo, ma la pratica "di campo" contrasta con queste affermazioni: chi non è abituato a praticare attività fisica, ed in particolare la corsa, in ambiente freddo tollera molto peggio il freddo di chi invece è abituato a "sfidare" le intemperie.
Ecco gli accorgimenti che dovranno essere osservati per correre tranquillamente anche in condizioni di freddo.

Il vestiario

Correre ben copertiUno dei maggiori pericoli può essere costituito da tenersi addosso indumenti bagnati di sudore.

La testa dovrà essere coperta da un cappellino di lana da togliersi qualora non se n'avverta più il bisogno.
Le orecchie: capitano anche in Italia quelle giornate rigide in cui sembra che le orecchie si spezzino; il cappello deve quindi coprire anche le orecchie, oppure si può indossare un cappellino ed un para-orecchie.
Il tronco dovrà essere coperto con una maglia a maniche corte, termica, ed una felpa o maglia a maniche lunghe piuttosto pesante, sempre termica.Se fa veramente molto freddo e spira molto vento, sopra potrà essere indossata una giacca sempre in materiale con le caratteristiche sopradescritte.Con il passare dei chilometri, se non tira vento, la giacca potrà essere tolta e legata in vita.
Le gambe saranno coperte da una calzamaglia lunga, sempre in materiale termico. I piedi saranno invece coperti con un bel paio di calzini piuttosto spessi. Sono da preferire i calzini lunghi in modo da tenere coperti i polpacci. Prima di mettersi i calzini si consiglia di preparare il piede con dei balsami che garantiscano una buona circolazione del sangue.
Le mani dovranno essere coperte con guanti leggeri da togliere in caso di caldo eccessivo. Situazione che difficilmente avverrà se correrete ai poli Nord o Sud. Chi corre più veloce potrà coprirsi meno, specialmente in gara.
Durante quest'ultima, una maglia termica a mezze maniche con sopra una a maniche lunghe ed un paio di bermuda saranno più che sufficienti. I calzini dovranno allora necessariamente coprire il polpaccio. La canottiera sociale sarà l'ultimo indumento da indossare ed avrà scopo più decorativo che protettivo. Chi invece corre ad andatura più lenta, anche in gara, dovrà stare coperto come indicato in precedenza. Chi ha sofferenze intestinali o problemi digestivi, potrà indossare sopra la calzamaglia un paio di pantaloncini o addirittura, in caso "estremo" una cintura del tipo "Gibaud".

Le scarpe

Sulla neve si può correre bene con le normali scarpe da corsa munite di battistrada accentuato.
Ottime a questo scopo le scarpe da Trial.

Il riscaldamento

Il freddo è consigliabile non affrontarlo subito correndo, è molto utile riscaldarsi prima in ambiente temperato. È preferibile eseguire esercizi di mobilizzazione generale, un po' di corsetta sul posto ed anche qualche esercizio di stretching prima di affrontare la corsa in ambiente freddo. Alla fine della corsa è saggio andare subito al caldo.

Suggerimenti vari

Pensando a quanti si allenano di notte e poi si fermano a fare stretching prima di salire in macchina, a costoro va detto di non restare a prendere del freddo inutilmente, ma di andare, prima possibile, in un luogo asciutto, cambiarsi e dopo fare stretching.
Quando è freddo è sconsigliabile eseguire allenamenti con accelerazioni e rallentamenti. Il Fartlek o le prove ripetute, per intenderci, sono da evitare proprio perché durante la corsa ad andatura più lenta il sudore può ristagnare a contatto con il corpo, creando condizioni ideali affinché avvengano malattie da raffreddamento. È preferibile rinviare l'esecuzione di questo tipo di allenamenti a quando la temperatura sarà meno rigida.
Quando c'è molto vento è molto utile correre a ginocchia basse, al fine di non sprecare inutilmente energia.
Se correte in gruppo, alternatevi in testa, chi è dietro prende meno ventate!
Durante i mesi " freddi ", per allenarsi, è preferibile scegliere le ore più calde della giornata , quelle a cavallo dell'ora di pranzo. Se il tempo è veramente inclemente, è meglio lasciar perdere, non allenatevi! Un giorno o due di mancato allenamento non influenzeranno negativamente l'esito delle prestazioni future.
Se invece ci si prepara per andare a correre al polo Nord o al Polo Sud, o in ogni caso a basse temperature, allora è meglio correre la mattina presto e la sera sull'ora del tramonto, quando il freddo è più intenso. Soprattutto si consiglia di non trascurate d'indossare l'abbigliamento che poi si vestirà durante la manifestazione podistica.
Se si abita in un luogo molto caldo e si vuole andare a correre al Polo Nord, è bene sapere che si sarà costretti a soffrire un po' di più almeno i primi due giorni, in seguito tutto si normalizzerà.



da benessere.com

19.10.06

Arezzo-SGValdarno

A voi le pagelle....commentate!!

GRANDE VITTORIA

Ieri 18 Ottobre 2006 in quel di Pieve al Toppo, i nostri 16 leoni riportano una delle più grandi vittorie dell'intera storia della sezione. Come l'Ammiraglio porta la sua nave fuori dalla tempesta, così il Mister Tarchi fa uscire la squadra da un morale ai minimi storici. Con grande volontà e coraggio la sezione si impone 5 a 2 sul campo avversario, battendo l'Arezzo in una splendida serata chianina.
A presto le pagelle

18.10.06

L'angolo del regolamento #6




Calci di rigore









Durante l’effettuazione dei tiri di rigore,
un portiere s’infortuna ed è impossibilitato
a continuare. Può essere sostituito
con un calciatore di riserva?
Risultati





17.10.06

Convocazione 18 Ottobre

I nomi per la trasferta di Arezzo

Soluzione quiz #5

Ciao!!
Come il mitico Francesco ha già anticipato nel forum, la soluzione al quesito è calcio di rigore ed espulsione. Solo il 53% mi ha dato la risposta giusta!! Forse perché la scarpa non appare come un qualcosa esterno al difensore. Ma analizziamo con attenzione. Il regolamento pag.113 r.12 quesito n.4 ci recita espressamente " La scarpa e l'oggetto è considerato come un prolungamento della mano del calciatore". Così è più facile capire che la sanzione accordata sarà calcio di rigore ed espulsione, "per aver toccato volontariamente il pallone con le mani", nei confronti del difendente.

10.10.06

L'angolo del regolamento #5




Un attaccante supera il portiere avversario
e calcia il pallone in direzione della porta
sguarnita. Un difensore lancia una scarpa
o un altro oggetto che colpisce il pallone
impedendogli di entrare in porta.









Quale deve essere la decisione dell’arbitro?
Risultati





Soluzione quiz #4

La rete non è valida, poiché il gioco è ripreso solo dopo che il pallone è toccato e si è mosso. Nel nostro caso era soltanto toccato. Quindi il gioco va ripreso con un calcio di rinvio.

5.10.06

Il nuovo sondaggio

Entra nel forum e partecipa nella Discussione Attiva!!!
Alla luce della prossima amichevole indetta per il 18 Ottobre contro la sezione di Arezzo, si riapre la discussione sulla panchina valdarnese.
Tarchi, un uomo un allenatore o meglio dire "un allenatore, un enigma" ???
Partecipa anche tu al sondaggio!!! :

4.10.06

Il riscaldamento

Il riscaldamento, anche detto “warm up”, è una pratica preliminare ad una prestazione fisica e consente di poterla svolgere nelle migliori condizioni, preparando il corpo (ma anche la mente) agli sforzi che dovrà affrontare e riducendo i rischi di lesioni che potrebbero verificarsi sollecitando muscoli ed articolazioni ‘a freddo’. Il termine “riscaldamento” è da riferirsi all’aumento della temperatura corporea, uno o due gradi, con conseguente miglioramento dell’attività muscolare.

Gli effetti di un riscaldamento effettuato correttamente sono:

Innalzamento della temperatura corporea

Con conseguente aumento della fluidità del sangue, incremento della temperatura dei muscoli e quindi della loro elasticità, prevenendo così strappi e stiramenti muscolari.

Miglioramento dell’irrorazione sanguigna
con conseguente apporto di ossigeno e quindi di energia ai muscoli, aumentandone la capacità di prestazione.

Miglioramento nella trasmissione di impulsi nervosi

aumentando la soglia di sensibilità del recettori neuromuscolari si ottiene una riduzione dei tempi tra l’impulso nervoso e la risposta dei muscoli, ottenendo movimenti più rapidi nella prestazione fisica.

Stimolazione della produzione di sudore

Il riscaldamento agisce direttamente:

sui tendini

L’aumento della temperatura corporea conseguente all’attività di riscaldamento aumenta proporzionalmente l’elasticità dei tendini.

sui muscoli
Anch’essi aumentano la loro elasticità con l’aumento della temperatura corporea, predisponendoli all’attività fisica e riducendo i rischi di contrazioni e stiramenti.

sulle articolazioni

Il liquido sinoviale prodotto dal riscaldamento provvede a migliorare la lubrificazione delle articolazioni, consentendo anche una graduale capacità di ampliare i movimenti.

sull’apparato cardiovascolare

L’aumento del flusso circolatorio conseguente all’attività di riscaldamento attiva un maggiore apporto di ossigeno ai tessuti, predisponendoli ad una performance fisica ottimale.

La fase di riscaldamento può consistere in esercizi di ginnastica a corpo libero, in una camminata o una pedalata ad andatura media, cui faranno seguito le pratiche dello stretching, ovvero la sollecitazione diretta dell’elasticità dei muscoli. Nel caso di attività sportive, ad una Esercizi di riscaldamentofase di riscaldamento iniziale generica farà seguito un riscaldamento specifico per la disciplina che si andrà a praticare. In ogni caso l’attività fisica espletata nella fase di riscaldamento dovrà essere di modesta entità, sia in termini di sforzo che di durata, e progressiva. Essa dovrà richiedere un tempo tra gli 8 e i 12 minuti: superando tale durata vi è il rischio di un affaticamento che potrebbe compromettere la prestazione successiva.
Esistono anche pratiche di riscaldamento “passivo”, che consentono attraverso interventi esterni (una doccia calda, una sauna, una elettrostimolazione) di aumentare la temperatura del corpo e quindi dei muscoli senza stimolarli direttamente attraverso l’attività fisica.
Più utili alla preparazione ad una prestazione fisica (sia essa un semplice allenamento o una gara) sono in ogni caso le pratiche di riscaldamento “attivo”, poiché oltre all’aumento della temperatura corporea si accompagnano l’incremento del metabolismo e una più intensa attività del sistema cardiovascolare.

Pratiche di riscaldamento muscolare
La corsa
Una corsa a ritmi blandi, sia essa sul posto o nello spazio, impegna da sola già il 50 per cento della muscolatura, stimolandola gradualmente e senza traumi. La corsa può essere integrata o alternata a vari esercizi che coinvolgeranno gli arti inferiori ed superiori. Anche un semplice jogging iniziato lentamente, alternato a camminate, consente di raggiungere la decontrazione dei muscoli e l’attivazione della respirazione e delle pulsazioni cardiache (indispensabile che il riscaldamento avvenga in condizioni ottimali di disponibilità di ossigeno), condizioni essenziali per affrontare una prestazione fisica.

Riscaldamento mirato
Lo sportivo, prima di affrontare la prestazione fisica vera e propria, potrà compiere degli esercizi di riscaldamento specifici, ovvero legati alla prestazione stessa, lavorando sui muscoli e sulle articolazioni che saranno maggiormente coinvolti nell’attività che dovrà svolgere. I movimenti corrispondenti dovranno essere di intensità ridotta a quelli che dovrà effettuare nel corso della performance, e sempre progressivi.


Alcuni consigli utili

1. Controllare le pulsazioni cardiache al termine del riscaldamento: esse non dovranno superare i 130-140 battiti al minuto
2. Respirare correttamente in tutte le fasi del riscaldamento
3. Non forzare muscoli ed articolazioni fino ad avvertire sensazioni di dolore.
4. Vestirsi adeguatamente rispetto alle condizioni climatiche: un aumento eccessivo della temperatura corporea, dovuto ad un abbigliamento inadeguato, ridurrà l’efficienza del riscaldamento e della seguente prestazione fisica.

A.Castagna da benessere.com

2.10.06

L'angolo del regolamento #4




Regola 13









Nell'effettuazione di un calcio di punizione indiretto il pallone viene solo toccato da un calciatore. Un suo compagno lo colpisce immediatamente dopo, segnando una rete nella porta avversaria. La rete è valida?
Risultati





Soluzione quiz #3

Ci sono state solo 4 risposte esatte questa volta!!!!!

Ben 12 mi hanno risposto che si sancisce

"Un calciatore correndo con il pallone

in suo possesso, vede un difensore di fronte
a lui e si sposta all’esterno del terreno
di gioco (sul campo per destinazione) per
evitarlo e continuare a giocare. L’avversario
lo trattiene oltre la linea laterale. Quale
deve essere la decisione dell’arbitro?"

con una punizione diretta e ammonizione per il giocatore
Mi chiedo: dove la posizionate la palla per effettuare la punizione diretta??????

La risposte giusta, invece è
Rimessa da parte dell'arbitro ed ammonizione

Perché vi ricordo che l'avversario lo trattiene oltre la linea laterale e quindi il gioco deve essre ripreso con una rimessa da parte dell'arbitro nel punto in cui si trovava il pallone al momento delll'interruzione

30.9.06

Novità

Alcune novità per il nostro blog.
Al posto del guestbook, trovete il forum della sezione. Un nuovo spazio, bello graficamente, in cui potete interagire ancora di più. Dopo la registrazione potete scrivere e commentare quello che volete. Darci consigli, aprire discussioni e farci domande sul regolamento o su altri dubbi che vi verranno in mente. Potrete anche lasciare solo un messaggio, se vorrete dalla tagboard nella home page (una sorta di guestbook, ma più interattivo), per ora è libera a tutti. Spero vi piaccia la novità e che possiate partecipare numerosi.
Ciao e buona navigazione

27.9.06

L'arbitro ed i suoi riflessi!!

Provate i vostri riflessi....

Il linguaggio non verbale

L'arbitro fin dal momento in cui arriva al campo trasmette segnali. La comunicazione che avviene tra le persone è soprattutto una comunicazione non verbale, la distanza prossemica, la gestualità, ecc. L'arbitro nel corso di una gara diviene colui che decide e, come tale, deve a che fare con il linguaggio non verbale

"Studiare, approfondire, osservare maggiormente il linguaggio non verbale è un'esperienza affascinante che arricchisce la visione e la descrizione del mondo.
Tutti riconoscono il valore di gesti, atteggiamenti, comportamenti nel favorire o talvolta ostacolare la comunicazione, anzi il linguaggio non verbale spessissimo viene utilizzato come "codice di controllo" della comunicazione verbale nonostante pochi ne hanno fatto materia di studio.
Chi volesse tentare di "imparare", nel senso tradizionale del termine, questo linguaggio, probabilmente dovrà procedere per gradi, prima individuando i segnali non verbali più usati per poi tentare di scoprirne i significati e le possibilità di utilizzo. L'obiettivo della conoscenza potrà essere non solo quello di affinare le proprie capacità comunicative attraverso l'utilizzo consapevole del linguaggio non verbale (traguardo molto difficile da raggiungere), ma soprattutto quello di poter interpretare più chiaramente il messaggio dell'interlocutore e soprattutto "allargare " la conoscenza di sé.

Facilmente si può avere la percezione di che cosa è il linguaggio non verbale immaginando di trovarsi all'estero senza conoscere la lingua: quando ci servirà la collaborazione di un'altra persona occorrerà attingere a risorse diverse dalle parole e per le comunicazioni "di routine" e/o quelle riconducibili al contesto non sarà difficile!!
Al di là delle differenze culturali, anche a volte contrastanti dei vari Paesi, è come se esistesse per la specie umana un codice di linguaggio universale. Usualmente il linguaggio non verbale è contemporaneo al linguaggio verbale e ciascuno secondo la propria inclinazione, educazione o contesto sceglierà per lo più inconsapevolmente di utilizzare maggiormente l'uno o l'altro.

Risulta facile accorgersi che se non c'è congruenza tra i due tipi di segnali l'interlocutore "tenderà le orecchie" essendosi avvalso del linguaggio non verbale per "controllare quello verbale". Acquistano così importanza il tono della voce, la mimica, l'atteggiamento, la distanza, la gestualità segnali che non hanno significati univoci e che possono essere anche facilmente fraintesi (il sorriso è ironico o segnale di gioia? Il silenzio è insicurezza o scelta consapevole? ...).

Si può tentare di individuare alcune "regolarità" anche nelle forme di espressione del linguaggio non verbale proprio per quello che attiene all'atteggiamento, alla mimica, alla gestualità, alla distanza, al tono.

Il tono riguarda la sonorità delle espressioni dell'individuo e quindi l'intonazione, il ritmo, ma anche il sospiro o il silenzio; per mimica intendiamo tutto quello che si può osservare sul viso di una persona; per atteggiamento possiamo intendere la postura dell'individuo ed anche i movimenti che la modificano (spostarsi di lato, incrociare le braccia…), la distanza è quella che ci separa dagli altri o i movimenti per regolarla (per es. indietreggiare); nella gestualità comprendiamo tutti i gesti delle braccia ed alcune azioni riconoscibili come "gesti" : grattarsi la testa, schiacciarsi la punta del naso…

Come tutte le classificazioni anche questa presenterà delle difficoltà volendo analizzare alcuni comportamenti o segnali, ma può aiutarci a stimolare il nostro senso di osservazione. Altre capacità che contribuiscono a questo apprendimento sono una buona capacità di ascolto e una buona dose di empatia in quanto comprendere il proprio mondo emotivo aiuterà a intuire quello degli altri.
Attraverso l'osservazione, la capacità di ascolto e l'empatia riusciremo a riconoscere il linguaggio del corpo per poi passare ad interpretarlo e … giudicarlo positivo/negativo in base a criteri di onestà/sincerità, congruenza/incongruenza, spontaneità/autodisciplina, scherzo/ironia.

Occorre però molta prudenza: nessun criterio è assoluto, anche quello che ci sembra il più accettabile; anche la sincerità a tutti i costi potrebbe risultare inopportuna e/o offensiva, inaccettabile. Inoltre, regola fondamentale del linguaggio non verbale è quella che nessun segnale da solo ha un preciso potere enunciativo e che il linguaggio verbale e quello non verbale sono interdipendenti e quindi, nell'interpretazione, dobbiamo tener conto necessariamente di entrambi.


25.9.06

L'angolo del regolamento #3




Un calciatore correndo con il pallone
in suo possesso, vede un difensore di fronte
a lui e si sposta all’esterno del terreno
di gioco (sul campo per destinazione) per
evitarlo e continuare a giocare. L’avversario
lo trattiene oltre la linea laterale. Quale
deve essere la decisione dell’arbitro?









Quale deve essere la decisione da parte dell'arbitro?
Risultati





Soluzione quiz #2

Alla domanda
Una rimessa dalla linea laterale è effettuata dalla squadra attaccante ed il pallone si dirige verso il portiere della squadra avversaria. Il portiere manca il pallone ed un suo compagno lo devia sopra la sbarra trasversale con un colpo di pugno

il 50% di voi mi ha risposto
CALCIO DI RIGORE ED AMMONIZIONE, infatti è la risposta giusta!
Credevo comunque che che la percentuale fosse ben più alta.
Infatti dal punto di vista tecnico niente è nuovo! Il difendente tocca all'interno della propria area di rigore il pallone volontariamente e quindi va sanzionato con un calcio di rigore. Nonostante questo ricordo che da una rimessa dalla linea laterale, non è possibile effettuare una rete direttamente, di conseguenza l'azione non comportava una evidente e chiara occasione da rete. Come tale, il giocatore compagno del portiere, non è passibile di espulsione, ma di ammonizione per comportamento antisportivo.

A domani col prossimo quiz!

23.9.06

Perdono Terranuova


La pubblicità per il corso è iniziata dalla festa a Terranuova con le migliaia di volantini distribuiti in questo fine settimana. Mi raccomando diffondete..diffondete...diffondete!!!

22.9.06

Lo Streching

Lo stretching – letteralmente l’ ”allungarsi” – è una forma di attività fisica finalizzata all’estensibilità muscolare che può essere praticata come una ginnastica o come una tecnica di riscaldamento o allenamento.
Adatta per tutte le età e per entrambi i sessi, praticabile ovunque e in qualunque condizione fisica, essa ha un effetto benefico sul sistema nervoso, sul sistema cardiovascolare e su quelli muscolare e articolare.
Praticato regolarmente dagli atleti, prima e dopo una prestazione sportiva, lo stretching consente di mantenere la flessibilità dei muscoli e delle articolazioni, prevenendo strappi e stiramenti. La semplicità dell’esecuzione e la sua adattabilità alle differenze individuali di tensione muscolare e di flessibilità, tuttavia, la rendono utile per tutti coloro che vogliono semplicemente ridurre il grado di stress, riequilibrando le naturali tensioni psico-fisiche o per mantenere la propria condizione fisica. Le controindicazioni sono peraltro minime: lo stretching è sconsigliato solo a coloro che hanno subito da poco operazioni chirurgiche o hanno sofferto di problemi legati alle articolazioni e muscoli o a coloro che sono rimasti a lungo inattivi e sedentari. Tutti gli altri dovranno solo assicurarsi di eseguire gli esercizi di allungamento in modo corretto, di praticarlo con un certa regolarità e di non forzare i limiti imposti dalle proprie condizioni fisiche.

I benefici dello stretching

La pratica dell’allungamento, se eseguita correttamente e con regolarità, può produrre i seguenti benefici:

Riduzione della tensione muscolare
Maggiore facilità di coordinamento dei movimenti del corpo
Preparazione psicofisica all’attività sportiva
Prevenzione degli strappi muscolari
Consapevolezza del proprio corpo, delle sue potenzialità e dei suoi limiti
Maggiore circolazione sanguigna
Benessere generale, sia nella mente che nel corpo

Poggiato sulle stesse basi fisiologiche di quelle che governano i sistemi propriocettivi di controllo del movimento, lo stretching richiede particolare attenzione alla respirazione che dovrà essere lenta, controllata e ritmica, adatta alle posizioni che si assumono e mai in contrasto con quella naturale.
Esso dovrà inoltre essere preceduto da una fase di riscaldamento e poi eseguito gradualmente, passando da una fase di tensione “facile” ad una di “sviluppo” che consenta di aumentare la flessibilità con piacevolezza e senza traumi. Ogni posizione, sua nella prima fase che nella seconda, dovrà essere mantenuta ferma da un minimo di 10 ad un massimo di 30 secondi. Al termine di ogni posizione, la tensione dovrà essere allentata anch’essa con gradualità, evitando movimenti bruschi che potrebbero compromettere la flessibilità acquisita.

Alcuni facili esercizi di stretching

Tensione del polpaccio
Ponendosi in piedi di fronte ad un muro o ad altro supporto, accostare la fronte sui dorsi delle mani incrociate e appoggiate sul muro. Piegare una gamba e portarla in avanti, mentre la gamba mantenuta posteriormente dovrà essere messa in tensione, con il piede a pieno contatto con il suolo. Mantenendo tale posizione, muovere il bacino in avanti fino ad avvertire la tensione del polpaccio, aumentandola gradualmente e passando quindi da una tensione “facile” ad una tensione di “sviluppo”. Ripetere l’esercizio cambiando la posizione delle gambe e allungando l’altro polaccio.



Tensione per l’area inguinale in posizione seduta
Assumere una posizione seduta per terra e accostare le piante dei piedi tenendo le dita degli stessi stretti con le mani senza avvicinare troppo i talloni verso l’interno delle cosce. Flettersi in avanti fino ad avvertire la tensione nell’area inguinale. Stare attenti a guardare di fronte e a non spostare troppo in avanti né la testa né le spalle.



Dopo aver terminato l’esercizio, allungare una gamba e piegare l’altra verso l’interno, facendo sì che il piede della gamba piegata tocchi la parte interna della coscia della gamba tenuta dritta. Quindi flettersi in avanti in direzione di quest’ultima aiutandosi con le braccia, fino ad avvertire la tensione. Anche in questo caso, bisognerà stare attenti a non piegare testa e spalle. L’esercizio andrà quindi ripetuto invertendo la posizione delle gambe.



Tensione per l’area inguinale in posizione supina
Stendersi in posizione supina ed accostare le piante dei piedi fino a congiungerli divaricando le ginocchia. Rilassare il bacino fino ad avvertire una tensione dei muscoli dell’area inguinale.



Al termine dell’esercizio, stendere le gambe e portare le braccia tese sopra la testa. Stendere la mani e gli avampiedi fino ad avvertire la tensione di allungamento che coinvolgerà braccia, spalle, colonna vertebrale, addominali, muscoli intercostali, piedi e caviglie.



Mantenendo la posizione supina, portare le braccia in avanti, flettere una gamba e afferrare con le mani un ginocchio tirandolo dolcemente verso il petto. La tensione, in questa posizione, verrà avvertita nell’area lombare e nella parte posteriore della coscia. L’esercizio dovrà essere ripetuto con l’altra gamba.

da benessere.com

18.9.06

L'angolo del regolamento #2




Una rimessa dalla linea laterale è effettuata dalla squadra attaccante ed il pallone si dirige verso il portiere della squadra avversaria. Il portiere manca il pallone ed un suo compagno lo devia sopra la sbarra trasversale con un colpo di pugno









Quale deve essere la decisione dell'arbitro?
Risultati





Soluzione quiz #1

Bravi, bravi, bravi!!!!

Alla domanda: Un calciatore titolare scambia il proprio ruolo con il portiere senza informare preventivamente l'arbitro. Nell'azione successiva il nuovo portiere tocca il pallone con le mani all'interno della propria area di rigore

ben l'81% di voi mi ha votato la IV risposta, ovvero "Lascia continuare il gioco e alla prima interruzione ammonisce entrambi".
Ebbene sì è la risposta giusta, infatti anche se il portiere è il ruolo più particolare è uguale in tutto e per tutto agli altri.....(reg.3)
"Ciascun calciatore partecipante al gioco può scambiare il ruolo con il portiere a condizione che:
- l'arbitro venga informato prima che il cambio avvenga;
-lo scambio di ruolo si effettui durante un'interruzione di gioco."

Quindi chiunque può divenire portiere, come chiunque può divenire, nel corso della gara difensore o attaccante. Lo scambio del portiere, però, osserva questo procedimento unico. Con ciò l'unica sanzione è il comportamento antisportivo dei due compagni di squadra: il loro atteggiamento è contrario allo spirito del gioco, non avendo informato l'arbitro e non avendo effettuato lo scambio a gioco fermo, quindi entrambi non hanno ottemperato alle disposizioni della regola 3.

17.9.06

A proposito di regolamento



...simpatico spot sul fuorigioco.....

14.9.06

Saper allenarsi: la fisiologia dell'allenamento

Quando un arbitro scende in campo, è un concentrato di muscoli, ossa e nervi. E' un atleta!
Non possiamo più andare in campo non allenati, arriveremo lenti sulla palla, la mente non lucida, gli occhi offuscati e a quel punto sanzionare un fallo diventerebbe molto difficile. Non ce lo possiamo permettere, dobbiamo sempre di più divenire atleti.

L'arbitro deve essere una sintesi di preparazione atletica, tecnica e fisiologica.
Spero di farvi cosa gradita pubblicando alcuni post che parlano di allenamento, per poter poi, ognuno, interpretarle ed applicare con il suo metodo.
Matteo


Una caratteristica dell’allenamento è la specificità, che migliora sostanzialmente solo la funzione che viene allenata, normalmente a scapito della funzione che, dal punto di vista fisiologico, ha caratteristiche opposte. Così ad esempio, se si vuole migliorare la funzione cosiddetta “aerobica” questo si verifica a scapito della funzione “anaerobica” e viceversa. Analogamente, se si vuole migliorare la forza muscolare, il che implica un aumento della massa muscolare, questo va a scapito dell’agilità.

Per comprendere il problema dell'allenamento è utile richiamare i sistemi metabolici coinvolti nell'erogazione di potenza. Infatti, un allenamento focalizzato deve principalmente migliorare i sistemi metabolici specificamente coinvolti nell'attività fisica che si vuole allenare.Occorre qui presentare una molecola organica coinvolta nella liberazione di energia che viene indicata con la sigla ATP (adenosin trifosfato).L'ATP, identificata intorno agli anni trenta, ha grande facilità a liberare un gruppo fosforico e questa reazione chimica libera un pacchetto di energia.
Nel lavoro muscolare, e in altre forme di lavoro biologico, si ha una continua scissione di ATP per coprire le richieste energetiche.
A fronte di una necessità di energia, e quindi di ATP, le vie metaboliche devono continuamente resintetizzare nuovo ATP. L'accumulo di ATP nei muscoli e nelle cellule, in generale, è un fatto sostanzialmente impossibile biologicamente in quanto la molecola è molto pesante.

LAVORO ANAEROBICO ALATTACIDO
Ne è disponibile una quota relativamente piccola, circa 85 g. in tutto l'organismo (aumentabile in misura limitata), la quale libera energia sufficiente a compiere un lavoro massimale di 5-10 secondi (uno sprint sui 100 m, un salto o un sollevamento pesi).La disponibilità di ATP è il fenomeno autolimitante la durata dell'esercizio.
Questo tipo di esercizio viene definito anaerobico alattacido in quanto non interviene alcun meccanismo ossidativo nel processo di resintesi dell'ATP e non vi è produzione di acido lattico

LAVORO ANAEROBICO LATTACIDO
Per lavori massimali di durata maggiore, tra 10 e 90 secondi, la potenza erogata è inferiore (nella corsa sui 400 m. a velocità massima, questa sarà inferiore alla velocità massima sviluppata sui 100 m).

La resintesi di ATP è primariamente legata ad una via metabolica che porta alla formazione ed all'accumulo di acido lattico; questa via è anche anaerobica, ma viene detta anaerobica-lattacida perché appunto porta alla formazione di acido lattico. La riduzione di potenza si spiega con un limite posto alla velocità di resintesi di ATP necessaria a coprire la velocità di scissione dell'ATP stesso. Questa via metabolica presenta un altro limite legato al fatto che l'accumulo di acido lattico acidifica i fluidi organici (ambiente intracellulare, extracellulare e sangue); condizione questa che finisce per bloccare le vie metaboliche cellulari e che si manifesta, anche soggettivamente, come sensazione di fatica molto pesante (tipicamente si accompagna ad iperventilazione).

LAVORO AEROBICO
Per attività fisiche massimali di durata superiore ai 90 secondi, la potenza espressa cala ulteriormente (la velocità mantenibile sui 5000 o 10000 m. è sicuramente inferiore a quella sui 400 m). In questo caso, la resintesi dell'ATP è puramente realizzata attraverso una via metabolica, sostenuta dall'intervento dell'ossigeno e detta aerobica.

Il principio della SPECIFICITA' DELL'ALLENAMENTO deve quindi rispecchiare la principale caratteristica metabolica dell'esercizio in questione.
In dettaglio:
.1 - se lo sforzo richiede elevata potenza (sollevamento pesi, prove di velocità, salti, lancio del peso, sci di discesa) l'allenamento deve migliorare la componente anaerobica-alattacida.
.2 - se lo sforzo richiede potenza distribuita su un tempo più lungo (giochi di squadra, velocità prolungata) bisogna migliorare la componente anaerobica-lattacida
.3 - se o sforzo è puramente aerobico (sport di resistenza, sci di fondo, ciclismo, canottaggio, corsa dal mezzofondo in su) l'allenamento deve migliorare la capacità aerobica.Il tempo necessario per vedere dei miglioramenti nell'allenamento di tipo anaerobico è dell'ordine di qualche settimana, per quello aerobico 2-3 mesi.Le modificazioni indotte dall'allenamento anaerobico comportano un aumento della capacità di produrre acido lattico (di circa il 100%), un aumento della concentrazione di ATP nei muscoli (del 50%) e un aumento del 30-40% del corredo di enzimi che controllano le vie metaboliche anaerobiche.

da benessere.com

"Nuova" Sezione



Ma che bella la nostra sezione!!
Tommaso lascio anche qui l'url


13.9.06

L'angolo del regolamento #1




Regola 3









Un calciatore titolare scambia il proprio ruolo con il portiere senza informare preventivamente l'arbitro. Nell'azione successiva il nuovo portiere tocca il pallone con le mani all'interno della propria area di rigore.
Risultati





12.9.06

Novità

A grande richiesta ho inserito in alto a destra il guestbook. Cos'è?? Semplicemente una pagina dove potete scrivere commenti, consigli, e tutto quello che volete.
In più ogni settimana, a partire da domani inserirò un domanda sul regolamento. Provate a rispondere, poi vediamo se la maggioranza ha ragione o no. Tra una settimana la soluzione.
Mi raccomando.....senza aprire il regolamento eh!!!

"Allenamento visivo"



Attenzione alle decisioni prese!

11.9.06

Circolare #1

Ormai è partita la stagione e come ogni anno ci aspettano alcune piccole novità. Spero che lo abbiate già fatto, altrimenti vi pubblico qui sotto la circolare n.1
Buona lettura!

Circolare1-2006-07.pdf

22.8.06

CORSO ARBITRI

L' A.I.A. sezione di San Giovanni Valdarno organizza un corso per arbitri di calcio della F.I.G.C.. Al corso arbitri stagione 2006/2007, che si svolgerà a partire dal prossimo mese di Ottobre presso la sala riunioni della sede sezionale, possono partecipare GRATUITAMENTE tutti coloro che abbiano un'età compresa tra i 15 ed i 35 anni. Terminato il corso, la cui durata sarà di circa due mesi, e superato l' esame finale per la qualifica di Arbitro Effettivo della F.I.G.C., riceverai il materiale necessario per svolgere l'attività (divisa, borsone, taccuino, cartellini, fischio) e la Tessera Federale che dà l'accesso gratuito a tutte le manifestazioni calcistiche che si svolgono sotto il controllo della Federazione Italiana Giuoco Calcio sul territorio nazionale.

Aspettando il corso...godiamoci le imprese dei nostri colleghi!!